Fatiche diverse

06.04.2016

Se faccio parte di quei bambini DSA posso essere dislessico, disgrafico, disortografico, discalculico o solo dislessico o solo disgrafico o solo disortografico o solo discalculico e a volte potrò avere un disturbo della coordinazione motoria quindi sarò emotivamente più fragile, faticherò più degli altri, non sempre avrò un disturbo dell'attenzione: sarà solo che il mio pacchetto d'attenzione terminerà prima rispetto agli altri.
Un disgrafico che scriverà e si perderà nell'ortografia non sempre è disortografico ( magari se scriverà al pc e non dovrà consumare la sua energia per l'aspetto esecutivo riuscirà a non fare molti errori).
Un dislessico farà una fatica enorme per poter comprendere ciò che legge e non perché non capisce perché ha una decodifica faticosa e cioè non ha automatizzato ogni volta che incontrerà una parola e come se la leggesse per la prima volta.
Tutto questo un insegnante ovviamente lo sa, ma pretende che il bambino si adegui allo standard. Basterebbe una fotocopia, basterebbe non sapere, ma capire, sapersi mettere nei panni del bambino, ma spesso ancora oggi non si fa.
Tanti corsi, tanto parlare di DSA, ma la sensibilità non si impara nei corsi o sui libri.

C'è una legge, la 170, che dovrebbe tutelare questi bambini, ma spesso non si rispetta. Tra le attività proposte si fa educazione motoria e si chiede a tutti i bambini di giocare a palla rilanciata, ma un bambino DCD la prenderà mai una palla? Un bambino intelligente che non riesce a fare come fanno gli altri come si sentirà?